04/08/2011
Il lampascione ( detto anche lambagione) è una pianta erbacea diffusa nei Paesi Mediterranei che fa parte della specie dei muscari. Il bulbo di tale pianta è simile ad una cipolla e si raccoglie rimuovendo il terreno sovrastante, segnalato dal raccoglitore dalla presenza di uno stelo corto con piccoli fiori viola. La raccolta, effettuata in estate e in autunno, va attuata con grande cura in quanto la superficie del lampascione lo fa aderire molto bene al terreno che deve essere pertanto sbriciolato e scrostato dalla parte esterna. I lampascioni si conservano per periodi di media durata in luoghi asciutti e a basse temperature. L’usanza tipica pugliese è quella di conservarli sott’olio dopo averli ripuliti e sbollentati in acqua e aceto. Il sapore del bulbo di questa pianta è molto simile a quello della cipolla, ma con un retrogusto amaro che lo caratterizza. Il bulbo è ricoperto di una patina bruna e presenta una parte violacea mentre la parte interna è rosea. Per eliminare il retrogusto amaro si lasciano a bagno in acqua per circa un giorno ( l’intensità dell’amaro dipende anche dalla qualità e dalla zone di raccolta) in modo da far fuoriuscire un liquido colloso contenente le componenti più amare. Secondo le antiche tradizioni i lampascioni si possono friggere in abbondante olio di oliva, cuocere al forno con le patate oppure una volta lessati, condire con olio e pepe. Oltre alle diverse proprietà nutritive che si attribuiscono a questa pianta ricca di sali minerali e vitamine sono svariate anche le proprietà farmacologiche ( lassative, diuretiche, antinfiammatorie e antibiotiche). Tra le ricette più rinomate troviamo i lampascioni al forno, i lampascioni fritti, lo sformato di lampascioni e la più semplice lampascioni olio e sale.
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