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Dieta mediterranea: istruzioni per l'uso

10/06/2013

Dieta mediterranea: istruzioni per l'uso



Il 2 marzo 2013, presso la sala Convegni IRCSS "Saverio De Bellis"di Castellana Grotte, si è tenuto il convegno sulla dieta mediterranea: i legumi dalla terra alla tavola. Uno dei relatori, il Dott. Giovanni Misciagna, Direttore del Laboratorio di Epidemiologia dell’IRCSS, ha esposto una serie di dati derivanti da studi recenti che dimostrano i diversi benefici della dieta mediterranea, ampiamente noti, ma anche alcuni aspetti che meritano un’attenzione particolare e che riguardano il modo corretto di alimentarsi secondo i dettami del regime mediterraneo.

La dieta mediterranea ha origini antichissime e rappresenta il regime alimentare prelevante per molti dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. In particolare alcune delle sue versioni più autentiche sono attribuite a località molto precise come Nicotera (in provincia di Catanzaro) e Eraclion e Castelli (Grecia). Un noto epidemiologo e nutrizionista statunitense, Ancel Keys, è riuscito a dimostrare, attraverso diversi suoi studi ed esperimenti, quella che è la caratteristica essenziale della dieta mediterranea, riconosciuta ovunque nel mondo: la sua efficacia nell’essere estremamente protettiva rispetto al rischio di malattie cardiovascolari.  

I componenti fondamentali della dieta mediterranea sono: la verdura (possibilmente a chilometro zero e da consumare a volontà), i legumi (da assumere 3/4 volte a settimana), l’olio extra vergine di oliva (premuto a freddo), pasta da farine integrali (1 o 2 volte a settimana) e pane (tutti i giorni), formaggi (da animali da pascolo) e uova (massimo 1 al giorno), vino in quantità moderata e frutta di stagione (da consumare come dessert ai pasti o come snack). Si nota immediatamente che non è sufficiente il consumo di determinati alimenti per potere affermare di seguire un regime alimentare mediterraneo e per poterne trarre i benefici. È necessario che ognuno dei componenti abbia anche le caratteristiche qualitative e nutrizionali sopra elencate.

Per dare un riferimento concreto di quanto la dieta mediterranea venga seguita, meno di quanto si crede basta pensare che bisognerebbe consumare circa 60g di legumi a testa al giorno; in realtà noi italiani ne consumiamo solo 10g! Forse non tutti sanno che i legumi sono ricchi di proteine, amminoacidi, lipidi insaturi, glucidi e fibre. In altre parole sono un vero e proprio concentrato di energia e fattori nutrizionali essenziali per il nostro organismo e, al tempo stesso, sani.

Per esemplificare il corretto approccio alla dieta mediterranea viene spesso  adoperato l’espediente grafico della “piramide” per rappresentare l’ordine di priorità e quantità di ognuno dei componenti sopra citati. In altre parole alla base della piramide vengono raffigurati gli alimenti che vanno consumati con maggiore frequenza e/o in maggiori quantità mentre al vertice si trovano quelli il cui consumo va ridotto al minimo o addirittura azzerato. Un’associazione americana che si occupa di studiare la dieta mediterranea ha pubblicato, circa 10 anni fa, un versione della piramide alimentare che poneva alla base pane, pasta e riso integrali seguiti da verdura, legumi e frutta; olio, formaggi e yogurt occupavano le sezioni centrali mentre carne rossa e dolci rappresentavano il vertice. In  un versione successiva i due gradini alla base si sono fusi indicando nel consumo congiunto di verdure, legumi, frutta e pasta e pane da farine integrali la base fondamentale e insostituibile della dieta mediterranea.
È curioso poi notare che queste due piramidi poggiano su vere e proprie fondamenta che sono l’attività fisica (nella prima versione) e la vita sociale (nella seconda versione), ad indicare l’importanza degli aspetti non strettamente alimentari per potere condurre una vita sana.

Riassumendo, si può affermare che sia studi osservazionali che sperimentali concordano nel mostrare gli ampi e sorprendenti effetti benefici della dieta mediterranea come, ad esempio, la riduzione dei problemi di obesità nella popolazione (perdita di massa grassa e conservazione della massa magra) e quindi, di conseguenza, del rischio di malattie cardiovascolari (in particolare di infarto del miocardio)  neurodegenerative e tumorali. Questo produce evidentemente una riduzione sensibile del tasso di mortalità della popolazione. È vero anche però che la dieta mediterranea ha diverse varianti e soprattutto regole ben precise da seguire: non sono sufficienti determinati componenti tipici di questo regime ma sono necessarie anche diverse e specifiche caratteristiche qualitative degli stessi, oltre a un’osservazione attenta delle quantità.

Inoltre non bisogna dimenticare che la dieta mediterranea rappresenta un fattore importante non solo per la salute ma anche per l’economia di determinate regioni come la nostra ad esempio, la Puglia. È un tratto distintivo della nostra identità meridionale e può costituire un elemento decisivo per la promozione e lo sviluppo del territorio nonché del turismo.

 


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