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06/08/2011
La frutta e la verdura. Tutti gli alimenti di origine vegetale contengono sostanze che proteggono la nostra salute che si chiamano fitocomposti
Il sapore degli agrumi, il colore dei frutti di bosco e ancora, la fastidiosa sensazione agli occhi che si avverte tagliando le cipolle. Gli odori, i sapori, i colori di frutta e verdura sono merito dei fotocomposti, particolari sostanze alleate del benessere. Gli alimenti di origine vegetale, oltre alle vitamine e le fibre minerali, contengono particolari composti che sono esclusivi proprio delle piante e prendono il nome di fitocomposti. Questi sono importantissimi per le piante perché le proteggono dalle aggressioni esterne ma sono altrettanto importanti per l’uomo perché alcuni sono antiossidanti, catturano i radicali liberi, altri proteggono da alcune forme tumorali.
Rosso, giallo, verde, bianco e viola: ecco la vasta gamma delle colorazioni dei fotocomposti. A ogni colore del vegetale corrispondono effetti benefici per la salute.
Per quanto riguarda la riduzione di alcune forme tumorali vi sono alcune verdure di colore rosso, ad esempio i pomodori, che contengono il licopene che dà il bel colore rosso al pomodoro e riduce il rischio di tumore alla prostata. Altri prodotti, come i verdi cavolini di Bruxelles, mangiandoli riducono il rischio di tumore allo stomaco e al tratto digerente.
Dalle carote ai peperoni passando per la zucca ma anche, tra la frutta, per esempio i cachi: i vegetali gialli sono amici delle difese immunitarie. Importante è il Betacarotene che è il precursore della vitamina A, la quale protegge la vista e aiuta a mantenere bella la pelle. Altri carotenoidi importanti proteggono gli occhi come la luteina e la zeaxantina che sono un po’ i nostri occhiali da sole. E se il viola, colore di melanzane e carciofi, indica che sono presenti sostanze nemiche del colesterolo alto, il bianco di finocchi e cavoli assicura il pieno di antiossidanti. Altrettanto importante è il colore bianco dell’aglio e delle cipolle che contengono composti solforati, che sono quelli che irritano la massaia quando taglia la cipolla. Composti che aiutano il sangue a rimanere più fluido e nel caso dell’aglio, contribuiscono anche a tenere più bassa la pressione arteriosa e a ridurre il colesterolo cattivo.
Qual è la quantità ideale giornaliera di fotocomposti? Dobbiamo mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. Meglio se ne mangiamo sette porzioni al giorno. Sembra una cosa impossibile ma non lo è, basta iniziare al mattino. Ciò che è importante è scegliere frutta e verdura dei diversi colori perché se mangiamo sempre la stessa frutta avremo solo il corrispondente beneficio.
In estate, inoltre, frutta e verdura di stagione possono servire a difendere la nostra pelle dai radicali liberi. Un’esposizione prolungata ai raggi solari infatti provoca in superficie eritemi e ustioni, ma anche, grazie all’effetto dei raggi UVA che agiscono in profondità, la nascita di queste pericolose sostanze. I radicali liberi alterano le funzioni delle nostre cellule, con tanti tipi di effetti: dal danneggiamento delle fibre collagene ed elastiche con la conseguente formazione di macchie e rughe a quello immunosoppressivo con la possibilità di formazione di tumori.
Un antitodo naturale ( oltre ovviamente all’uso preventivo delle creme antisolari che hanno un effetto fotoprotettore) per disinnescare questi veri e propri proiettili chimici sono gli antiossidanti.
Con una dieta equilibrata di frutta e verdura, l’alimentazione fornirà tutti gli antiossidanti necessari, che se ben assortiti saranno ancora più efficaci. In natura, infatti, sono presenti delle associazioni di sostanze antiradicaliche sinergiche: una sostanza protegge l’altra per una determinata attività, cosa che ancora è difficile ottenere con la somministrazione degli integratori.
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04/08/2011
Il lampascione ( detto anche lambagione) è una pianta erbacea diffusa nei Paesi Mediterranei che fa parte della specie dei muscari. Il bulbo di tale pianta è simile ad una cipolla e si raccoglie rimuovendo il terreno sovrastante, segnalato dal raccoglitore dalla presenza di uno stelo corto con piccoli fiori viola. La raccolta, effettuata in estate e in autunno, va attuata con grande cura in quanto la superficie del lampascione lo fa aderire molto bene al terreno che deve essere pertanto sbriciolato e scrostato dalla parte esterna.
I lampascioni si conservano per periodi di media durata in luoghi asciutti e a basse temperature. L’usanza tipica pugliese è quella di conservarli sott’olio dopo averli ripuliti e sbollentati in acqua e aceto. Il sapore del bulbo di questa pianta è molto simile a quello della cipolla, ma con un retrogusto amaro che lo caratterizza. Il bulbo è ricoperto di una patina bruna e presenta una parte violacea mentre la parte interna è rosea.
Per eliminare il retrogusto amaro si lasciano a bagno in acqua per circa un giorno ( l’intensità dell’amaro dipende anche dalla qualità e dalla zone di raccolta) in modo da far fuoriuscire un liquido colloso contenente le componenti più amare.
Secondo le antiche tradizioni i lampascioni si possono friggere in abbondante olio di oliva, cuocere al forno con le patate oppure una volta lessati, condire con olio e pepe.
Oltre alle diverse proprietà nutritive che si attribuiscono a questa pianta ricca di sali minerali e vitamine sono svariate anche le proprietà farmacologiche ( lassative, diuretiche, antinfiammatorie e antibiotiche).
Tra le ricette più rinomate troviamo i lampascioni al forno, i lampascioni fritti, lo sformato di lampascioni e la più semplice lampascioni olio e sale.
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