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I lampascioni

04/08/2011



I lampascioni

Il lampascione (detto anche lambagione) è una pianta erbacea diffusa nei Paesi Mediterranei che fa parte della specie dei muscari. Il bulbo di tale pianta è simile ad una cipolla e si raccoglie rimuovendo il terreno sovrastante, segnalato dal raccoglitore dalla presenza di uno stelo corto con piccoli fiori viola. La raccolta,  effettuata in estate e in autunno, va attuata con grande cura in quanto la superficie del lampascione lo fa aderire molto bene al terreno che deve essere pertanto sbriciolato e scrostato dalla parte esterna.

I lampascioni si conservano per periodi di media durata in luoghi asciutti e a basse temperature. L’usanza tipica pugliese è quella di conservarli sott’olio dopo averli ripuliti e sbollentati in acqua e aceto. Il sapore del bulbo di questa pianta è molto simile a quello della cipolla, ma con un retrogusto amaro che lo caratterizza. Il bulbo è ricoperto di una patina bruna e presenta una parte violacea mentre la parte interna è rosea.

Per eliminare il retrogusto amaro si lasciano a bagno in acqua per circa un giorno (l’intensità dell’amaro dipende anche dalla qualità e dalla zone di raccolta) in modo da far fuoriuscire un liquido colloso contenente le componenti più amare.
Secondo le antiche tradizioni i lampascioni si possono friggere in abbondante olio di oliva, cuocere al forno con le patate oppure una volta lessati, condire con olio e pepe.

Oltre alle diverse proprietà nutritive che si attribuiscono a questa pianta ricca di sali minerali e vitamine sono svariate anche le proprietà farmacologiche (lassative, diuretiche, antinfiammatorie e antibiotiche).

Tra le ricette più rinomate troviamo i lampascioni al forno, i lampascioni fritti, lo sformato di lampascioni e  la più semplice lampascioni olio e sale.

 

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L'olio extravergine di oliva

26/07/2011

olio extravergine di oliva

Nella dieta Mediterranea l’alimento principale è l’olio extravergine d’oliva.

Una vera e propria miniera di salute, Omero lo definiva “l’oro liquido” ed esperti della produzione, medici e nutrizionisti continuano a essere concordi nell’affermare che l’olio extravergine dal punto di vista nutrizionale è costituito da lipidi e può essere definito come il grasso più puro esistente tra i nutrienti e ogni grammo di olio rappresenta l’introduzione di 9 Kcal.

Numerosi studi e ricerche confermano, che nella dieta mediterranea vi sono diversi elementi, come l’olio extravergine d’oliva, in grado di migliorare la qualità del cibo e contemporaneamente proteggere il nostro organismo perché oltre al potere calorico, i benefici apportati sono anche altre proprietà molto importanti come il potere antiossidante di alcuni suoi elementi e il favorire il riassorbimento di vitamine molto importanti come le liposolubili quali la vitamina A  e in particolare la D che ha molta importanza nel prevenire i fenomeni di osteoporosi molto frequenti nell’età avanzata.

E’ riconosciuto che l’olio extravergine d’oliva è uno dei maggiori costituenti della dieta Mediterranea che è conosciuta per la sua capacità di prevenire i fenomeni dell’arteriosclerosi e ha consentito, nel bacino del mediterraneo, alla popolazione di invecchiare bene essendo meno esposta a malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e diabete.

Quindi, usato nelle giuste dosi, è davvero prezioso per la nostra alimentazione.

L’importanza di questo alimento incomincia ad essere riconosciuto anche a livello europeo. Infatti è da poco entrato in vigore il nuovo Regolamento 61/2011 dell’Unione Europea, che introduce nuovi parametri chimici per distinguere l’olio di scarsa qualità dall’olio ottenuto dalla spremitura di olive di qualità. L’elemento che si introduce e che sarà d’aiuto per i consumatori nella scelta del migliore extravergine è la concentrazione degli alchil-esteri.

L’Europa ha fissato delle soglie massime di queste sostanze, al di sopra delle quali un olio non potrà più essere etichettato come extravergine, e chi lo farà sarà denunciato per frode in commercio.

Al di là degli aspetti normativi e delle analisi di laboratorio, un semplice suggerimento per scegliere un buon olio è cercare di riconoscerne i profumi e sapori: deve avere dei sentori di erba di campo, di pomodoro, di mandorla, e deve essere amaro e piccante. Il tutto in perfetta armonia.

E’ anche molto importante sapere che una sensazione di piccante in gola non è mai acidità, anzi, sono gli antiossidanti a essere responsabili di questi aromi per cui è tutta natura e bontà.


Nella Cerino | commenta

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Come utilizzare l'acqua della pasta

16/07/2011




Anticamente nulla andava buttato, niente andava sprecato. Il consumismo non faceva ancora parte del vocabolario e "l'eccesso" si riutilizzava per un fine differente.

Lo sanno bene i nostri nonni che in tempi di vera precarietà riutilizzavano, o nel peggior dei casi, riadattavano materiali e cibi.
Tutto poteva servire allo scopo...si ottenevano così concimi per le piante, cibi per gli animali domestici, giochi per i bambini, vestiti estivi ricavati ritagliando stoffe o lenzuoli oramai vecchi.

Mio padre, mi ha sempre ricordato, che in casa sua si mangiavano, un giorno le fave, e il giorno dopo le bucce delle fave!
Senza arrivare a certi estremi, addentriamoci quindi, in queste antiche usanze, chiedendo ad Angela come utilizzare l'acqua della pasta, apparentemente inutile, per un buon fine..
 

staff nonnastella | commenta

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